In data 17 aprile 2019 durante la seduta di voto al Parlamento europeo a Strasburgo, è passata la nuova norma in materia di tutela dei consumatori online. “Questo pacchetto rinforza i diritti dei consumatori nell'era di internet, portando nuove protezioni e dando ai consumatori la possibilità di ricevere informazioni ogni volta che acquistano” dichiara Daniel Dalton, eurodeputato britannico. La legislazione modifica quattro direttive esistenti in materia di protezione diritti dei consumatori: le pratiche commerciali sleali, i diritti dei consumatori, le clausole contrattuali abusive e l’indicazione dei prezzi.
Si affronta la questione dei prodotti a doppia qualità per la
prima volta e il contrastare le recensioni ingannevoli garantendo agli acquirenti maggiori informazioni sul funzionamento delle graduatorie online e quando esse derivano da post sponsorizzati. I consumatori dovranno inoltre essere informati da chi acquistano beni o servizi (da un commerciante, dal marketplace o da un privato) e se sono stati utilizzati prezzi personalizzati.
prima volta e il contrastare le recensioni ingannevoli garantendo agli acquirenti maggiori informazioni sul funzionamento delle graduatorie online e quando esse derivano da post sponsorizzati. I consumatori dovranno inoltre essere informati da chi acquistano beni o servizi (da un commerciante, dal marketplace o da un privato) e se sono stati utilizzati prezzi personalizzati.
La direttiva tratta inoltre la questione della cosiddetta “doppia qualità dei prodotti”, ovvero i prodotti commercializzati con lo stesso marchio in diversi Paesi Ue, ma con composizione o caratteristiche differenti senza una giustificazione, in questo caso la pratica potrebbe essere qualificata come ingannevole e quindi proibita
L'aggiornamento della normativa non si limiterà ad aumentare la fiducia, la prevedibilità e la certezza del diritto, ma offrirà anche nuove opzioni accessibili di ricorso e di risoluzione delle controversie tra le imprese e le piattaforme online
In tema di ranking e recensioni, i marketplace, come Amazon, eBay, AirBnb, Skyscanner, dovranno rivelare i principali parametri che determinano la classificazione delle offerte risultanti da una ricerca.