Come Federcosumatori siamo ad informare tutti i cittadini che sono disponibili ancora 25 giorni di tempo per richiedere ad Acea Ato 5 spa la restituzione della quota di tariffa riferita al servizio di depurazione, come da sentenza la richiesta può essere presentata entro 5 anni a partire dal 23 marzo 2015.
Ad oggi, pochissimi utenti hanno presentato l’istanza di rimborso, sono oltre 25mila utenti ciociari aventi diritto per un ammontare complessivo di circa 3 milioni e mezzo di euro; la stessa Acea Ato 5 spa certifica che, nel corso dell’anno 2018, ha provveduto a rimborsare solamente 100 mila euro.
Il rimborso è stato stabilito dalla Corte Costituzionale, con sentenza 335/2008 ha stabilito l’incostituzionalità dell’art. 155, comma 1, primo periodo del dlgs 152/2006 (Norme in materia ambientale) nella parte in cui prevede l’incostituzionalità dell’obbligo del pagamento della quota di tariffa riferita al servizio di depurazione “anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”, sancendo quindi che i canoni di depurazione debbano invece essere pagati dagli utenti del servizio idrico solo come corrispettivo dell’effettiva esistenza del servizio di depurazione.
Il periodo di riferimento per il quale è possibile richiedere il rimborso ad ACEA ATO5 delle quote versate non dovute è quello compreso tra il 16 ottobre 2003 e il 15 ottobre 2008.
Il rimborso è stato stabilito dalla Corte Costituzionale, con sentenza 335/2008 ha stabilito l’incostituzionalità dell’art. 155, comma 1, primo periodo del dlgs 152/2006 (Norme in materia ambientale) nella parte in cui prevede l’incostituzionalità dell’obbligo del pagamento della quota di tariffa riferita al servizio di depurazione “anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”, sancendo quindi che i canoni di depurazione debbano invece essere pagati dagli utenti del servizio idrico solo come corrispettivo dell’effettiva esistenza del servizio di depurazione.
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